antonella cilento

L'amore, quello vero: l'incipit

E' mattina. Dall'Ospedale dell'Annunziata vengono voci. Il quartiere è deserto. Nei bar la televisione è già accesa. All'angolo i primi nigeriani fumano, con le valigie di orologi ancora chiuse. Una donna perde dalla sua borsa a rotelle una bottiglia vuota. Valeria guarda l'orologio. Otto e trenta. Entra nell'ospedale, attraversa il cortile seicentesco, passa sotto i pali innocenti, i gatti scappano. L'accettazione è uno stanzino di venti metri quadri, un neon illumina i mobili di metallo, come a scuola. La Madonna dell'Annunziata è chiusa in un ovale con i garofani freschi davanti, il volto rigido. Valeria la vede e ha un sussulto: si tende, i denti le cominciano a battere. L'infermiera che l'accoglie ha i capelli sporchi:
«Ch'avite fà?»
«Tampone» risponde con un filo di voce.
«Avite ì primma addò ginicologo.»
Valeria traduce dal suo italiano al dialetto della donna:
«E addò stà 'o ginicologo?»
Valeria ottiene indicazioni di rampe e di scale. Dentro è tutto di linoleum, c'è puzza di plastica. Si mette nella fila delle donne, ma dopo nemmeno due minuti un'infermiera si affaccia e la chiama:
«Grimaldi?»
«Eccomi.»
Dal ginecologo lei c'è già stata, nello studio privato, ma le analisi si fanno in ospedale. Il dottore va di fretta e non la guarda, saluta a stento. Deve fare almeno venti tamponi in due ore, sarà meglio che apra le gambe subito e non si perda in salamelecchi. Aperte. A guardare il soffitto si intuisce una ragnatela di crepe. L'infermiera avrà sui quarant'anni, le sorride mostrando un dente d'argento.
«Subito facciamo.»
Il dottore dev'essere maldisposto stamattina, le infila il tampone e la gratta, a Valeria sfugge un lamento. E' il primo tampone che le fa male in vita sua, i tamponi mica fanno male.
«E' un dolore breve...» sogghigna l'uomo, ma si vede che non gliene frega niente. Valeria per un attimo pensa l'abbia fatto apposta. La tensione provata nel vedere la Madonna cresce. Mentre si infila le mutande alza lo sguardo e la rivede, la Madonna dell'Annunziata, qui ritratta in calendario, circondata da pubblicità di salumerie e calzaturifici.

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